Il concetto MaaS, sempre più diffuso in ambito mobilità e smart city, sta per Mobility as a Service (mobilità-come-servizio), un approccio che si applica tanto alla mobilità individuale quanto al trasporto merci, specie in area urbana. Un modello che si sta diffondendo grazie soprattutto all’esplosione di una miriade di servizi innovativi legati alla mobilità, quali ad esempio il bike sharing, il carpooling o carsharing, una trasformazione facilitata dallo sviluppo tecnologico e dall’integrazione di varie modalità di trasporto, in una sequenza di viaggi senza soluzione di continuità, con la possibilità di prenotazioni e pagamenti su un’unica piattaforma accessibile facilmente tramite app, da un semplice smartphone.

“Anche in ABACO SmartCities stiamo ragionando in ottica di MaaS, – spiegano i responsabili della divisione di ABACO Spa specializzata in gestione della sosta e smart city – da tempo affrontiamo la gestione delle tecnologie per semplificare e rendere dinamico e proattivo l’uso e la disponibilità di spazi nelle aree urbane. Integrazioni che necessitano di implementazioni, sviluppi, modelli di gestione innovativi, e di una governance efficace; per noi è una dinamica ormai famigliare, come nel caso della sosta a raso. In quest’ottica l’integrazione con altri sistemi rappresenta un’esperienza già acquisita, seppure in continua evoluzione”.

Il modello di riferimento sono i Paesi nordici, nei quali queste tematiche sono affrontate già da anni, soprattutto in funzione di una spiccata cultura e sensibilità ambientale. Grazie al nuovo modello MaaS, basato sull’integrazione di tutti i mezzi di trasporto (siano essi taxi, car, bike e scooter-sharing, più l’intera rete del trasporto pubblico), attraverso un’applicazione e un unico abbonamento che comprende i vari modelli di mobilità, in alcune città è oggi possibile indicare un punto di partenza e la propria destinazione per avere immediatamente una panoramica dei modi migliori per coprire il percorso. È possibile, ad esempio, partire in bici, prendere un autobus, arrivare al treno, prendere un’altra bici e arrivare a destinazione senza dover organizzare i cambi né fare quattro titoli di viaggio diversi, con notevole risparmio di tempo e di energia, ottimizzando il processo”.

Il contesto di riferimento è quello della società odierna, in cui tutto è servizio, con aspettative e bisogni delle persone particolarmente esigenti e frammentate, in cui le nuove tecnologie consentono ai viaggiatori di assumere un ruolo sempre più dinamico e proattivo come sviluppatore e produttore di dati all’interno del sistema di mobilità.

A tal proposito, ecco ad esempio l’esperienza di Torino e di Helsinki, mentre qui un bell’approfondimento sul MaaS ne “Il Sole 24 Ore”.